investimenti immobiliari

contratto preliminare: quando è importante registrarlo

Quando un soggetto decide di acquistare un immobile firma il cosiddetto “compromesso”, meglio noto come contratto preliminare. Di che cosa si tratta e quali vincoli crea un contratto preliminare? Scopriamolo insieme. Contratto preliminare: cos’è? Prima di analizzare gli obblighi imposti da questo contratto cerchiamo di capire meglio quali sono le sue funzioni. Lo scopo di un contratto preliminare è di congelare una compravendita. Le parti che firmano questo contratto si impegnano a portare a termine la transazione. Come accade per ogni contratto, anche per quello preliminare è fondamentale che l’acquirente, prima di apporre la propria firma, faccia le dovute verifiche sull’abitazione che intende acquistare. È importante, ad esempio, verificare che i vari impianti siano regolari, che non vi siano ipoteche o debiti pendenti, e via dicendo. L’acquirente, per fare questi accertamenti, può avvalersi della documentazione fornitagli dal venditore stesso oppure incaricando l’agenzia immobiliare in cui è in vendita l’immobile; alternativamente ci si può recare presso gli uffici delll’Agenzia delle Entrate competente e richiedere l’elenco completo relativo a tutte le verifiche che devono essere effettuate prima della stipula del contratto preliminare. Come redigere un contratto preliminare Si tratta di un contratto molto simile a quello della compravendita e che necessita della forma scritta per essere considerato giuridicamente valido. In rete è possibile scaricare diversi facsimile, però è sempre meglio affidarsi ad un esperto di diritto (avvocato oppure notaio) che, analizzando dettagliatamente la situazione, redigerà un contratto ad hoc. È importante sottolineare che il compromesso e l’impegno che viene stipulato con l’agenzia immobiliare sono due documenti distinti; infatti il documento che un acquirente stipula con l’agenzia immobiliare che ha in carico di vendere l’immobile serve per formalizzare il rapporto tra agenzia e acquirente; si tratta di una sorta di garanzia che consente all’agenzia di incassare la propria percentuale anche se la compravendita non dovesse concretizzarsi. Come registrare un contratto preliminare Come avviene per gli altri contratti, il contratto preliminare deve essere obbligatoriamente registrato presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate del proprio territorio. Se il compromesso viene registrato senza l’ausilio di un esperto di diritto vi è l’obbligo di registrarli entro venti giorni dalla stipula. Invece, se il contratto preliminare viene sottoscritto mediante atto notarile, il notaio stesso avrà l’obbligo di registrarlo entro trenta giorni dalla stipula. Se l’acquirente o il venditore sono in regime di comunione di beni sarà necessaria la firma di entrambi i coniugi. Un contratto preliminare, per essere valido, deve contenere al suo interno specifici elementi: – la volontà del venditore di vendere e la volontà dell’acquirente di acquistare; – un resoconto dettagliato dell’immobile (numero vani,visura catastale, e via dicendo); – indicazione della cifra pattuita per la compravendita. – una postilla dove viene indicato il giorno, mese ed anno entro cui verrà stipulato il rogito. Registrare un contratto preliminare prevede dei costi: – 200 euro di imposta di registro; – imposta di bollo (4 euro per ogni facciata dell’atto oppure per ogni 100 righe). Se all’interno del contratto preliminare si specifica che verrà elargita una somma di denaro a questa verrà applicata un’imposta di registro pari a: – 0,50% della caparra confirmatoria; – 3% sull’acconto calcolato in base al prezzo di vendita. Per entrambe le situazioni è possibile portare in detrazione l’imposta pagata nel momento in cui si pagherà l’imposta di registro applicata al contratto di compravendita. Se eventualmente, l’imposta versata in precedenza risulterà maggiore di quella che verrà versata per il contratto di compravendita, si potrà richiedere il rimborso entro e non oltre tre anni dalla data di compravendita. La richiesta di rimborso deve essere inoltrata agli uffici che hanno eseguito la registrazione. Perché è importante registrare un contratto preliminare Registrare un compromesso è un atto dovuto: questo significa che, indipendentemente da chi lo trascrive, va fatta comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Questo passaggio serve per conferire all’atto una data certa. Inoltre, dal momento in cui viene redatto sorge l’obbligo di registrarlo. Se ciò non dovesse avvenire potrebbero scattare delle sanzioni, alle quali si può fare ricorso chiedendone la riduzione dell’entità presentando un ravvedimento operoso. Per giunta, se l’acquirente sottoscrive e registra un contratto preliminare sarà tutelato nel caso in cui vi fosse un’ipoteca o pignoramento pendente.

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Riferimenti normativi Contratto preliminare nel Codice Civile – art. 1351; – art. 2645-bis; – art. 2775-bis; – art. 2825-bis; – art. 2932.

In caso di frazionamento si possono aprire nuove porte in condominio ?

Essere proprietari di un grande appartamento all’interno di un condominio ha i suoi aspetti positivi: molto spazio, grandi camere da letto, doppi servizi e tutte le comodità che può garantire il possedere una grande casa. Ci sono però, anche delle note negative, magari quando i figli crescono e ci si ritrova con delle stanze vuote, inutilizzate che devono per forza essere mantenute pulite ed in ordine ma sono fondamentalmente inutili, utilizzabili solo come depositi o magazzini. In questi casi si può scegliere di cercare un nuovo appartamento più piccolo, oppure si può pensare di frazionare quello già esistente, suddividendolo in due nuovi immobili ed aumentando così le plusvalenze, grazie a delle metrature più piccole. Ma molti credono sia impossibile poter fare dei lavori del genere in un condominio, soprattutto aprire nuove porte o finestre che danno su luoghi comuni dello stabile. In realtà non c’è nulla di impossibile, anzi, aprire una nuova porta sul pianerottolo condominiale per creare un ingresso indipendente al nuovo appartamento è possibilissimo ed ecco qui di seguito spiegato il perché.

Il decreto legge 133/2014 Sbloccaitalia ha deciso che i frazionamenti di immobili possono essere considerati manutenzioni straordinarie, rendendo molto più semplice per chi lo desidera aprire questo tipo di pratiche. Basta quindi, una comunicazione di inizio lavori per poter realizzare la propria opera. Inoltre a meno che non coinvolga parti comuni dello stabile, o non sia espressamente vietato dal Regolamento di condominio, nessuno può opporsi a determinati lavori. Tutto ciò è spiegato espressamente nell’articolo 1122 del codice civile. Ma non solo, l’articolo 1102 del codice civile indica anche che è possibile servirsi di un bene in comune (pianerottolo), facendo dei lavori a proprie spese che migliorino il godimento della cosa, ma non impediscano agli altri condomini di continuare ad usufruirne a pari diritto.

La legge prevede quindi che l’apertura di nuove porte ed il frazionamento del proprio appartamento all’nterno di un condominio è totalmente legale e non necessita di alcuna particolare accettazione da parte degli altri condomini. Molte sentenze del TAR hanno inoltre sancito che il comune non deve richiedere l’autorizzazione del condominio, per poter svolgere questo tipo di lavori, la legge infatti permette di non richiedere alcun tipo di autorizzazione.

Il frazionamento del proprio appartamento e l’apertura di un nuovo ingresso, potrebbe davvero essere un’ottima idea per poter sfruttare al massimo la metratura del proprio immobile, purtroppo però si sa che i rapporti con il vicinato all’interno degli stabili sono spesso difficili e complicati, tutti sono convinti di conoscere la legge e pensano di aver ragione, per appianare gli animi ancor prima di iniziare i lavori, si potrebbero comunicare le proprie intenzioni ad una riunione di condominio, in modo da esporre la propria intenzione ed evitare discussioni future, se anche questo non bastasse ed i vicini di casa decidessero di procedere per vie legali, non resta che contattare un avvocato, o ancor meglio un team di avvocati, esperti in diritto immobiliare. Per chi vuole andare sul sicuro a Bari può contattare LexImmobiliare che dopo un prima consulenza gratuita, valuteranno attentamente il caso e decideranno come procedere. Sono i migliori avvocati esperti a Bari nel diritto immobiliare, si occupano di qualsiasi argomento riguardante case, aste giudiziare, sublocazioni, compravendita di immobili, contenziosi immobiliari, sfratti e molto altro. Chiedere una valutazione del proprio caso non costa nulla, permetterà a loro di fare una breve valutazione preliminare e di considerare i possibili aspetti positivi o negativi del caso. Sicuramente cercheranno in tutti i modi di risolvere il problema e grazie alla loro esperienza e professionalità ci riusciranno senza alcuna difficoltà. Contattare LexImmobiliare è molto semplice basta farlo tramite mail, il numero verde o compilando il modulo sul loro sito internet, la disponibilità e l’assistenza al cliente sono fondamentali per questo team di esperti nel campo immobiliare.
E grazie al loro aiuto potrete avere due fantastici immobili anziché uno, sempre nello stesso stabile.

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