Locazioni

Locazione: come liberarsi di un inquilino scomodo

Liberarsi di un inquilino scomodo non è una condizione così semplice da realizzare, visto che il rapporto di locazione è subordinato a un contratto tra locatore e conduttore con specifiche clausole che tutelano la posizione di entrambe le parti fino alla scadenza naturale dello stesso. È quindi essenziale che una delle due incorra in una violazione tale che sia possibile la risoluzione del contratto.

Operare in questo ambito richiede delle competenze per le quali è bene affidarsi ad avvocati esperti in diritto immobiliare che abbiano la capacità di risolvere i contenziosi o avviare le procedure legali specifiche nel caso in cui sia necessario il ricorso alla giurisdizione civile.

In realtà i casi in cui è possibile risolvere il contratto a favore del locatore sono piuttosto circoscritti e, comunque, occorre che si verifichino alcune condizioni affinché possa sorgere in capo al locatario una contestazione.
Prendiamone in esame alcune.

Cambio di destinazione

È uno dei casi più comuni e si verifica quando il locatario usa l’immobile in modo diverso da quello stabilito nel contratto, ovvero, ad esempio, da civile abitazione ad uso commerciale.

Secondo l’impiego che se ne faccia, l’usura dell’immobile può variare in modo considerevole (quindi essere a tutto svantaggio del locatore), oppure può essere contrario alle regole condominiali, o ancora a specifiche direttive amministrative.

Tutte condizioni per le quali si può richiedere la risoluzione del contratto, sempre che il proprietario dell’immobile impugni la violazione entro tre mesi dalla scoperta perché, trascorso questo periodo di tempo, l’atteggiamento del proprietario potrebbe far intendere l’accettazione del cambio d’uso.

Durante la stesura del preliminare si possono contemplare tutte queste possibilità e vincolare quindi l’utilizzatore dell’immobile al rispetto di ciò che poi verrà riportato sul contratto definitivo. Nel caso in cui invece non ci siano specifiche clausole che disciplinano il rapporto, diventa più complicato impugnare il contratto e liberarsi dell’inquilino in tempi brevi e con esito favorevole.

Il diritto immobiliare che disciplina sia la compra-vendita di immobile sia la locazione contempla tutte le possibilità. Ci si può rivolgere con fiducia ad avvocati esperti a Bari nel diritto immobiliare per la stesura del preliminare, per il contratto definitivo o per la soluzione del contenzioso immobiliare.

Uso esteso ad altri non contemplato nei termini del contratto

Altro caso in cui si può chiedere la risoluzione del contratto è quello in cui una terza persona diversa dal conduttore vada a risiedere abitualmente nell’immobile in violazione alla clausola che prevede l’uso esclusivo da parte del firmatario del contratto. Anche qui si può contestare all’inquilino che l’usura del bene sia superiore a quanto non sarebbe stata se ne avesse usufruito solo personalmente. Ma anche qui si tratta di una clausola che va esplicitata nel contratto altrimenti non è così semplice provare che il locatore ne abbia un danno e che di conseguenza si possa risolvere il contratto di locazione.

Spesso infatti, nei contratti prestampati che si usano comunemente, certe particolarità non vengono specificate. Ecco perché risulta essere controproducente assolvere a certi compiti senza la consulenza di esperti nel settore del diritto immobiliare.

A Bari possiamo trovare studi associati che si occupano di preliminari, di contratti di locazione e di sublocazioni, ma anche di compravendita di immobile oltre che di aste giudiziarie, con competenze specifiche nella gestione di piccoli patrimoni ma anche per consulenze a favore di agenti e operatori del mondo immobiliare.

Inadempimento del contratto per morosità

È forse la soluzione più semplice per risolvere in tempi brevi la questione della risoluzione del contratto di locazione. Quando il conduttore versa in una situazione di grave morosità in riferimento al mancato pagamento del canone di affitto, si può procedere alla domanda di risoluzione. Si sarà svincolati dal contratto, però, solo dopo una sentenza giudiziaria che avrà rilevato l’effettiva gravità dell’inadempimento e il comportamento negligente del locatario successivamente alla proposizione della domanda.

Come si può ben intuire da queste indicazioni, non è affatto semplice liberarsi di un contratto di locazione. Né in tempi brevi né senza una serie di pratiche burocratiche e giudiziarie. Il consiglio per una soluzione che eviti di andare troppo per le lunghe, è quello di pattuire con il conduttore una sorta di buonuscita affinché questi lasci l’immobile prima della scadenza naturale del contratto, soprattutto se non si è verificata alcuna delle violazioni che abbiamo preso in considerazione precedentemente. Buonuscita che può essere pagata dal locatario oppure dall’inquilino che subentrerà nella successiva locazione.

Non si tratta di estorsione ma di una risoluzione amichevole del contratto che è disciplinata dal diritto immobiliare.

Resta pur sempre da considerare, anche in quest’ultima eventualità, che rivolgersi ad un team competente sia sempre la soluzione migliore per risolvere tali controversie. Questo al fine di evitare che qualsiasi contenzioso immobiliare possa avere ripercussioni future non contemplate dalla conoscenza comune.

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riduzione del canone di locazione: come e cosa fare

L’affitto di un’immobile è regolato da norme scritte ben dettagliate, non basta un accordo verbale tra le parti, devono sempre esserci documenti ed accordi controfirmati che attestano tutto ciò che viene detto e stabilito. Bisogna sempre essere informati, per capire se possono essere cambiate alcune clausole presenti nel contratto o se è necessario stipularne uno nuovo. Ad esempio modificare il canone di locazione senza un nuovo tipo di contratto non sempre è possibile. Il padrone di casa non può infatti aumentare di sua spontanea volontà il prezzo dell’affitto, deve per forza attendere che scada il vecchio contratto, oppure darne la disdetta, nei termini previsti dalla legge. L’unica cosa che può fare è richiedere all’Istat una rivalutazione dell’importo. In questo periodo di crisi è molto più probabile che sia l’affittuario a richiedere una riduzione del canone di affitto ed in questo caso le due parti possono procedere, senza dover trascrivere un nuovo tipo di contratto. Questo tipo di accordo può prevedere diverse opzioni: una riduzione limitata ad un certo periodo di tempo, per tutta la durata del contratto, oppure la sospensione del pagamento di un certo numero di mensilità, regolarmente stabilite. Comunicazione del Nuovo Accordo all’Agenzia delle Entrate Il nuovo accordo va comunicato e registrato all’Agenzia delle Entrate entro trenta giorni dal momento in cui è stato stipulato. Nel caso in cui ciò non dovesse avvenire, il padrone di casa in sede di dichiarazione dei redditi presenterebbe un compenso inferiore, rispetto a quello riportato sul contratto di locazione e questo comporterebbe un accertamento fiscale nei suoi confronti. Il decreto legge 133/2014 che incentiva ed agevola le locazioni, all’articolo 19 dispone che la registrazione di atti o di una scrittura privata non autenticata, in cui le due parti comunicano la riduzione del canone di locazione, è esente da bollo ed imposta di registro. Questo articolo inserito nel decreto Sblocca Italia è stato emanato proprio per incentivare questo tipo di registrazione che non essendo obbligatoria, spesso non viene effettuata, creando problemi e difficoltà al proprietario dell’immobile. Come Procedere per Comunicare il Nuovo Accordo all’Agenzia delle Entrate Prima di tutto è necessario sottolineare che questo tipo di comunicazione è possibile farla solo nell’Agenzia in cui il contratto è stato registrato. Per procedere, occorre scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate, il modulo 69 e compilarlo indicando tutti i vari dati del contratto di locazione ed i relativi codici. In allegato occorre poi aggiungere una scrittura privata su cui va indicato il nuovo importo del canone di locazione stabilito, la sua durata ed il termine. Questa documentazione dev’essere firmata da entrambe le parti, sia dal padrone di casa che dall’affittuario. Dopo aver effettuato la comunicazione all’Agenzia delle Entrate il locatore potrà indicare sulla propria dichiarazione dei redditi il nuovo importo ridotto. Sospensione del Canone di Affitto o Riduzione per Vizi Anche nel caso di sospensione del canone di affitto, la comunicazione dev’essere fatta all’Agenzia delle entrate. In periodi come questo, in cui alcune attività commerciali rischiano di star chiuse per diversi mesi, può accadere che l’affittuario richieda una sospensione del canone di affitto e se il locatario la approva si può procedere con la stessa documentazione che andrebbe usata per la riduzione del canone. Se all’interno dell’immobile il padrone di casa non fa i dovuti lavori per la manutenzione e si rifiuta di ridurre il canone di locazione, l’affittuario si può rivolgere ad un giudice di modo che sia il tribunale a disporre la riduzione del canone di locazione in proporzione allo stato dell’abitazione. Solo se è completamente inservibile il locatario può sospendere di sua spontanea volontà i pagamenti del canone. Tutte queste procedure sono abbastanza semplici da seguire e se ci sono accordi tra le parti tutto può procedere in maniera abbastanza lineare, nel caso in cui tutto ciò non avvenga ci si può rivolgere ad un avvocato, soprattutto per far valere i propri diritti. Sono molti gli esperti che si occupano di diritto immobiliare e di risolvere dispute riguardanti aste giudiziarie, contenziosi immobiliari, sublocazioni e compravendita di immobili. Ma se si è alla ricerca di avvocati esperti a Bari nel diritto immobiliare con LexImmobiliare si può andare sul sicuro, operano in questo campo da molti anni e dopo una valutazione preliminare, sanno risolvere anche le peggiori dispute nel campo immobiliare. Chiunque si trova a Bari può richiedere una semplice consulenza gratuita per ricevere le prime informazioni e capire com’è possibile risolvere il problema. LexImmobiliare è costituito da un team di esperti che sono sempre a disposizione del cliente e delle sue problematiche.

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